venerdì 10 giugno 2016

Una insolita festa di compleanno: Parte 1 - Acqua


Puoi trovare la seconda parte qui
Puoi trovare la terza parte qui

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Domani è il mio compleanno ma oggi è la mia giornata speciale per i seguenti motivi:
  • Inizio delle vacanze estive;
  • Sarò da sola a casa con Ele a fumare;
  • Sarò da sola a casa con Ele a passare del buon tempo insieme.
Ho appena salutato i professori (sia quelli simpatici che quelli no) e sto andando alla piazzetta poco lontano da qui per la gavattonata con i compagni... sembra che non saremo l'unica classe a fare questo a quanto vedo.

Ele non è troppo lontano da me... e oggi non mi ha neanche guardato.
Forse si vergogna e ci sta ripensando?
Mi stupirei se fosse così, comunque in questo momento non posso farci niente, meglio pensare ai giochi d'acqua.

Ho appena messo i piedi con tutte le scarpe nell'acqua e mi arriva una delle prime secchiate... perfetto, sto già congelando e sento i mie capezzoli inturgidirsi: spero che il mio regiseno non mi tradisca altrimenti sarò circondata di ragazzi.

Non siamo qui da neanche da due minuti, e le ultime ragazze stanno per essere buttate di peso nella fontana: Ladies first?
In compenso noto con piacere che le onde di ragazzi pervertiti avranno molte ragazze tra cui ronzare: molte di noi non sono state così furbe da scegliere gli affidabili jeans rispetto ai comodi ma trasparenti leggings.

Mentre vedo alcune di loro perdere di colpo kili di trucco e figaggine varia per via delle loro rotondità non troppo curate, io mi dedico a giocare con i ragazzi e ragazze un po' più serie.

Sarò piccola, ma con un bel po' di cameratismo anche io riesco a buttare gran parte dei miei bersagli in acqua: mi sto divertendo con tutti, anche quella specie di coppia lesbica snob di Francesca & Alabarda (si è un sopranome, non hai letto male!) non stanno facendo le stronze; certo ogni tanto se la tirano un po' per farsi vedere, ma oggi non mi sento di criticarle: anche io sto permettendo a molti ragazzi di toccare più del dovuto e con quelli più grandi ricambio anche: mi sorprendo ancora di come le forme delle loro gambe muscolose e dei loro peni si sentano perfettamente nonostante i jeans.

Qualcuno prova anche a baciarmi ma viene immediatamente buttato in acqua a raffreddare i bollenti spiriti tra le mie risa, uno in particolare cerca di mettermi le mani sotto i vestiti, ma riceve una cinquina: forse ho essagerato con la forza, se Luca (un mio amico di cui parlerò in futuro) mi tirasse uno schiaffo sul sedere cosi mentre sono a pecora probabilmente mi fratturerei qualcosa.

Comunque Ele (e i suoi leggings ormai inutili a celare il suo corpo) riesce a scappare dal grosso della bolgia per unirsi a noi, o meglio a me, visto che è venuta proprio per abbracciarmi.

Sento le sue forme proprio come sabato, ma sta volta non mi sorprendono: era esattamente ciò che mi ero prefissata di sentire oggi, ma nonostante questo sento un brivido.

Ci guardiamo. So cosa sta per succedere:
"Ele, non adesso c'è troppa gente" le sussurro.

Lei mi sorride civettuosa proprio come se avesse ricevuto la risposta che attendeva.
"Mi dispiace, ma dovrai aspettare ancora alcuni minuti per quello che pensi", detto ciò mi spinse in acqua: ancora prima di toccare contro il fondo della fontana avevo deciso che mi sarei vendicata il pomeriggio stesso... in qualche modo.


La festicciola finisce e io e la mia amica andiamo verso casa sua con le scarpe che fanno "squeeze-squeeze".
Mi sorprendo per come Ele non si vergogni di essere praticamente nuda per via dei vestiti attillati dall'acqua; ma non mi dispiace: tutto questo mi mette nel mood giusto. ;*

Che lo stia facendo apposta? Sarebbe una cosa da lei.

Arriviamo a casa sua ci togliamo le scarpe e le sbattiamo in balcone ad asciugarsi insieme ai calzini.
Camminiamo a piedi nudi sul freddo pavimento di casa sua.
Non andiamo direttamente in camera sua, ma in cucina: è strano.

Senza chiedermi niente apre il freezer e tira fuori due biecchierini, e senza guardarmi va in cerca di una bottiglia e mi chiede: "vuoi da bere?"
Le rispondo di no perplessa, questo comportamento è ancora più strano: lei non beve mai senza un buon motivo.

Mentre butta già di colpo un bicchierino realizzo: è a disagio, ed è la prima volta che la vedo così.

Se ne sta servendo un altro, ma mi avvicino e le fermo la mano.
Rimane in silenzio guardando in basso, come se fosse spenta.
La costringo a guardarmi in faccia e le dico:"hey... sono io! Cosa succede?"
Abbassa di nuovo la testa e mi abbraccia, ma non come le altre volte, la sento rigida, tesa.
"Ho paura di spingermi troppo oltre, di fare danno Aurora" dice dandomi la nuca.

Io la abbraccio per qualche minuto coccolandola; la sento sciogliersi un pochettino.
"Anche io ho paura di fare qualcosa di sbagliato Elena"
Lei mi guarda con i suoi occhi color chiaccio incorniciati dai sui capelli rossici. Io continuo: "Però sono sicura, che se sbagliamo lo faremo insieme, e già questo mi basta per farmi coraggio e rendermi un po' più felice".

Sento un brivido nel suo corpo aderente al mio e poi la vedo rilassarsi, sciogliersi abbracciandomi e coccolando le punte dei mie capelli.

La vedo tornare la Ele di sempre: spavalda ai limiti dell'arroganza.
"Va bene Aurora, però sto bicchiere lo bevo comunque...ok?"
 "Fanne uno anche a me, ne ho bisogno anche io", lei mi sorrise e me lo servi.

Bicchieri in mezzo a noi, ci guardiamo sorridendo e diciamo "nasdrovie", e buttiamo tutto giù.
Era Vodka...e ovviamente mi viene in mente la mia ultima sboccata in strada proprio a casa sua, ma non è il momento di pensarci.

Ele va a pulire i bicchieri e a nascondere le prove del aver bevuto, "vuoi una mano?" le chiedo riprendendomi dai ricordi di quella serate finite male.

Lei non mi risponde, mette tutto apposto in pochi secondi, e si siede sopra il tavolo dove prima c'era l'alcohol; è proprio davanti a me, e sta sorridendo: cosa avrà in mente?

"Si, puoi darmi una mano..." dice prendendo la mia mano e mettendola nel suo interno coscia.
Chiudo gli occhi e la bacio, nella mia testa sento il sapore delle nostre lingue e della vodka che va a mischiarsi con la mia mano che lenta si avvicinava alle altre sue labbra.
La sento un attimo sussultare quando alla fine tocco le sue forme: anche da sopra i vestiti distinguo le sue dolci carni e il tipico calore.

Mi toglie la maglia zuppa e comincia a bacciarmi il collo andando sempre giù: non abbiamo nessuna fretta, e spesso ci fermiamo un attimo a guardarci cogliendo il piacere dell'altra.

Continuo a toccare la su fighetta da sopra i vestiti mentre le bacio la nuca, lei è ormai arrivata al mio seno e gioca con i miei capelli con una delle sue mani. Sento il nostro respiro diventare irregolare.

Mi fermo un attimo a guardarla negli occhi, mentre faccio scivoltare la mia mano sotto le sue mutandine per la prima volta.
Lentamente la vedo socchiudere gli occhi, come io allo stesso modo lentamente scorro le mie dita tra i suoi fini peli raggiungendo infine le sue grandi labbra calde.

La mia insolita festa di compleanno è iniziata.

3 commenti:

  1. E' semplicemente bellissimo leggere quello che scrivi.
    Sei davvero molto brava, continua a scrivere e non fermarti mai perchè mi stai appassionando molto.

    Se talmente brava che non ho potuto fare a meno di immaginarmi anche io li in quella piazza insieme a te (e credimi non mi sarebbe dispiaciuto per niente toccarti "casualmente")

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  2. Sarò un po' stronza per quello che ti sto per dire: ho post molto migliori in cantiere.
    Se ti va continua a seguirmi!

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  3. Non vedo l'ora di leggerli cara Aurora. Ti mando un grosso bacio

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